Titolo: Divergent
Editore: De Agostini
Editore: De Agostini
Pagine: 480
Prezzo: 16.90€
Trama:
In questa abboffata di distopici che in questo periodo mi sono fatta...quello che stavo per abbandonare a metà e quello che poi mi ha sorpreso di più coincidono.
Eh sì! Ragazze, questo libro all’inizio non lo
digerivo, era interessante, volevo proseguirlo ma il moralismo, l’egoismo,
l’orgoglio, il buonismo, la supponenza, la debolezza, l’antipatia, la simpatia,
la fragilità, la forza, il coraggio, la vigliaccheria, insomma il frullato che
era la personalità di Tris mi faceva girare la testa e storcere il naso,
l’incoerenza del personaggio narratore è ciò che più odio in un romanzo e
Beatrice Prior ne era la massima esponente percui stavo per lasciare tutto lì a
metà a beneficio di chi piace questo genere di protagoniste...eppure resistevo,
la carne al fuoco era succulenta e prometteva bene e mi sono sforzata di
reggere le bizze di personalità della protagonista, e piano piano, anche grazie
a un personaggio maschile strepitoso come Quattro, mi sono affezionata
all’Odissea di Tris, fino a che la frase di un personaggio chiave che verso la
fine spiega a lei la sua “vera natura divergente, rispetto alla media della
massa” non ha rimesso i tasselli, di ciò che avevo biasimato in lei, a posto.
Io ho iniziato il genere distopico da H. Games e
reggere il paragone per i romanzi letti dopo è dura, come iniziare a guidare
una Ferrari e finire su un Maggiolone. Diciamo che Divergent è quello che gli
somiglia di più in quanto a drammaticità (che non è qualcosa che mi piace
particolarmente, se estremizzata e purtroppo è un difetto/pregio della Collins
come in questo caso della Roth (che credo in divergent si sia ispirata proprio
all’estrema crudezza e drammaticità di HG) ma questo è un mio gusto personale e
sono ben consapevole che questo genere di situazioni crea la fortuna di un
romanzo distopico, fortuna proprio per l’azione (che mi piace) e il dramma (che
vabbè che tira la massa...come tante cose, ma non a tutti piace così
forzatamente marcato).Percui il mio giudizio è molto positivo, con riserva, si poteva calcare la mano di meno, è stato un indubbio colpaccio, visto il successo del libro e del film in produzione, ma si poteva evitare un po’ di più gli estremismi drammatici e le descrizioni particolareggiate di questi, dato che questo è e rimane uno YA che deve essere principalmente di intrattenimento per i ragazzi.
Spero nella sceneggiatura cinematografica che aggiusti le sbavature eccessive, senza togliere tutto il bello del romanzo.
In definitiva chi ha amato HG amerà Divergent, ricco d’azione, colpi di scena e forse anche ritmato in modo migliore del suo più illustre predecessore.
Ma non lasciatevi trarre in inganno: la storia è differente, le similitudini sono più sottili e nella costruzione dei personaggi che non nella trama vera e propria e alla prima morte straziante ve ne renderete conto esclamando...siamo tornati a Capitol City! E non è affatto un male perchè l’azione vi incollerà alle pagine!
Peta della Collis è ancora nel mio cuore in un posto speciale e Quattro (che per qualcosina lo ricorda, come ricorda Sam della Saga dei lupi di Mercy Falls di M. Stiefvater) sta inevitabilmente conquistandosene un pezzettino.
Saga Divergent:
Commento di Margo:
- Divergent
- Insurgent (non ancora pubblicato in italia)
- Altro a seguire
Commento di Margo:
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